Le Birre
La Brussa
la storia
Nel cuore della costa veneta, tra Caorle e Bibione, si estende l’Oasi di Vallevecchia – La Brussa, un angolo incontaminato dove la natura dialoga con il mare, i canali, le dune e il silenzio. Qui, a pochi passi dalla spiaggia, le dune sabbiose e i pini marittimi custodiscono un habitat delicato, popolato da numerose specie di uccelli – come aironi, anatre e svassi – e da piccoli mammiferi che trovano rifugio in questo paesaggio protetto.
Vallevecchia copre circa 900 ettari tra mare, laguna e corsi d’acqua e, a differenza di altri tratti costieri vicini, ha conservato la sua autenticità, senza essere segnata da urbanizzazioni invasive. Le sue radici affondano nelle bonifiche degli anni ’20 e ’30, quando le antiche paludi furono convertite in terreni agricoli; nonostante ciò, il carattere naturalistico è rimasto vivo grazie a progetti di conservazione e recupero ambientale.
In questo contesto di quiete e biodiversità, il divieto di caccia imposto nell’area rappresenta un presidio essenziale: l’assenza dell’attività venatoria tutela l’avifauna e permette ai cicli naturali di svilupparsi senza disturbo.
È proprio in questo scenario preservato che prende vita la birra B2O, espressione autentica del territorio. Il birrificio agricolo B2O ha scelto di nascere qui, all’interno di una barchessa recuperata, circondata dai campi dove coltiva l’orzo “Eraclea”, a chilometro zero.
Questo orzo, coltivato nei terreni limitrofi, viene lavorato con processi delicati – come la fermentazione isobarica, che preserva fragranza e genuinità – e diventa la base delle birre B2O: leggere, digeribili, senza solfiti né additivi superflui.
La Brussa non è dunque solo un tratto di litorale, ma un luogo unico in cui mare e campagna si incontrano, dove l’agricoltura sostenibile si intreccia con un ecosistema selvatico, e dove la birra si fa simbolo culturale, ecologico e identitario.